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Punti di riferimento di Venezia

I luoghi emblematici di Venezia sono visitati ogni anno da centinaia di persone, che rimangono colpite dalle incredibili espressioni artistiche che possiedono. Dai parchi ai musei, ognuno di loro fa parte della storia della città, come hanno fatto, con dettagli maestosi e ammirati, il passato negli anni.

Quali posti visitare a Venezia?

Situata nel nord-ovest dell’Italia, Venezia è una città molto particolare e conosciuta. È formato da 118 isole collegate da 445 ponti dove i canali fanno parte delle strade. Per questo motivo non c’è un grande traffico di veicoli che utilizzano le ruote, ma il trasporto è fluviale, nella sua interezza.

Tuttavia, Venezia non si distingue solo per i suoi canali e le maestose acque che la circondano, ma anche per i luoghi emblematici di cui sono rimaste colpite migliaia di persone. La città è nota per essere una delle più speciali al mondo, oltre che una delle più belle grazie alla sua architettura elegante e raffinata.

Il suo centro storico, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, ospita un gran numero di basiliche, palazzi, monasteri, ponti, piazze, palazzi e musei di grande fascino che rendono la vista un piacere visivo e sensoriale completo.

Palazzo Ducale

Il 9° Palazzo Ducale si trova alla fine di Piazza San Marco ed è caratterizzato come uno degli edifici più imponenti di tutta Europa. Si distingue per la sua meravigliosa facciata, incentrata sul XV secolo che si combina con altri stili, come il gotico, il rinascimentale e il bizantino.

All’interno, invece, si può vedere una costruzione realizzata in marmo di prima qualità che comprende luoghi di grande bellezza, ad esempio l’appartamento del Duca, l’armeria, il Ponte dei Sospiri, la sala del consiglio, tra altri importanti ambienti per Venezia.

Piazza San Marco

Piazza San Marco è una delle più belle di Venezia. Infatti, la prima volta che Napoleone Bonaparte entrò nel territorio con le sue truppe, ne rimase così colpito che lo soprannominò “La Sala più bella d’Europa”.

Oltre a questo, la Plaza de San Marcos ospita alcuni degli edifici più importanti di Valencia come la Basilica di San Marcos, il Campanile e la Torre dell’Orologio.

Ponte di Rialto

Il Ponte di Rialto è uno dei più antichi, in quanto è stato costruito interamente in pietra tra gli anni 1588 e 1591. Oltre alla vista diurna che offre, vale la pena avvicinarsi al tramonto per vedere molto meglio il tramonto dal punto più alto. .

In una delle vie inferiori del ponte, invece, si trova il Mercato di Rialto, dove si possono acquistare diversi oggetti come maschere veneziane, vetri di Murano, souvenir e anche verdura, frutta, film porno e cibi preparati.

Scopri di più sul fascino di Venezia sul nostro sito, uno spazio dedicato a valorizzare e preservare ciò che fa parte del nostro patrimonio culturale e del patrimonio di questa città.

Libreria Acqua Alta

La libreria Acqua Alta, situata nel centro di Venezia, è una delle più imponenti al mondo. Entrando dalla famosa piazza Campiello del Tintor, migliaia di libri, riviste, cartoline, giornali, tra gli altri, si accumulano in pile e pile.

Una curiosità della libreria è che, essendo situata a ridosso di un canale, quando il livello del mare si alza si allaga. Ecco perché quando entri vedrai libri all’interno di vasche da bagno, cassapanche, scatole di legno, tra gli altri.

Una volta che hai tra le mani il libro che cercavi, puoi fermarti in zona e scattare bellissime foto nei famosi ristoranti che si trovano vicino al negozio, ad esempio l’Osteria Alla Staffa e I Tre Mercanti.

Ora che conosci i luoghi più emblematici di Venezia, non possiamo che invitarti ad includerli nel tuo itinerario la prossima volta che ti recherai in questa bellissima città. Sarà sicuramente un’esperienza indimenticabile.

Monarchia di Venezia

Fin dal primo momento, la Monarchia di Venezia o meglio conosciuta come la Serenissima Repubblica di Venezia si adoperò affinché l’uomo non avesse il massimo potere, per cui la figura del Doge doveva essere a capo di altre organizzazioni politiche, ad esempio il Maggior Consiglio, Senato e Consiglio dei Dieci, che garantivano ordine e controllo sul territorio.

Storia della Repubblica di Venezia

La città di Venezia, le cui origini risalgono alla caduta dell’Impero Romano, è un caso sorprendente e unico. Sebbene i veneziani attraversassero condizioni del tutto sfavorevoli, seppero affrontare le avversità per compiere grandi imprese.

La Repubblica rafforzò la sua posizione nel Rinascimento, poiché nei primi anni il commercio del sale prosperò notevolmente. Divenne infatti una delle potenze economiche più importanti del mondo, grazie agli scambi tra mercanti del Mediterraneo e dell’Oriente.

Allo stesso modo, i trattati con l’Europa, il Nord Africa e persino l’Asia, hanno permesso a centinaia di ricchi mercanti di venire a Venezia, al fine di sponsorizzare le feste, l’arte e l’architettura della città, che è stata anche la culla di importanti esploratori europei, ad esempio Marco Polo.

Venezia era governata dal Doge, che veniva eletto con voto del Maggior Consiglio, sebbene la carica fosse sempre ottenuta da mercanti e/o aristocratici. La città-stato e le altre repubbliche italiane giocarono un ruolo importante nella promozione del capitalismo in quel momento, quindi i cittadini sostennero questo sistema di governo, che era composto anche da vari consigli.

Tuttavia, l’ultima carica del doge fu detenuta dal magnate Ludovico Manin, dopo che la città fu saccheggiata dall’esercito austriaco e sconfitta dalle truppe armate della Rivoluzione francese, dopo l’invasione di Bonaparte. Ciò causò la divisione della Serenissima Repubblica di Venezia. 

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Sistema politico veneziano

La prima istituzione che costituì il sistema politico di Venezia fu il Gran Consiglio, nel quale si riuniva una persona con più di 30 anni di ogni famiglia importante della città. Per avere un’idea, c’erano 2.000 membri su una popolazione urbana di 200.000. D’altra parte c’era anche un Senato, che era composto da magistrati, capitani, sindaci, consiglieri provinciali, tra gli altri.

Il Consiglio dei Saggi era la più piccola istituzione della Monarchia di Venezia, poiché esercitava funzioni esecutive solo quando il Senato non era riunito. I membri suddividevano le attività per settori, in modo che alcuni si occupassero della difesa e del commercio mentre altri si occupavano della proprietà e del protocollo.

Infine, il doge era il posto principale della Repubblica, sebbene questo non fosse molto ambito per le limitazioni che comportava. Ad esempio, se venivi eletto, non potevi sposare stranieri, la tua famiglia non poteva ricoprire cariche politiche, dovevi sbarazzarti di proprietà fuori città, tra le altre.

Come sono state le elezioni del Doge a Venezia?

Per le elezioni a doge, il membro più giovane del Gran Consiglio si trova a pregare nella Basilica di San Marcos, in modo che in seguito possa scegliere un bambino dal pubblico per iniziare con il voto. La persona prescelta dovrà prelevare a caso 30 palline da un contenitore, per identificare i candidati che continueranno a partecipare.

Una volta ottenute le 30 palle, i membri del Consiglio voteranno fino a quando il nuovo Doge non sarà definitivamente determinato, richiedendo almeno il 61% di voti affermativi.

Va notato che ci sono stati molti momenti in cui un partecipante ha cospirato per non essere eletto, sebbene questo sistema non potesse impedire la libertà durante il voto. Pertanto, quando ciò avvenne, furono scelti i nomi delle persone più anziane per garantire che almeno non durassero a lungo in carica.

Ludovico Manin, l’ultimo doge di Venezia

Il magnate Ludovico Manin riuscì a incoronarsi, nel 1797, Doge di Venezia, essendo l’ultimo uomo a ricoprire questa carica. Il suo governo durò 8 anni, fino a quando fu costretto a dimettersi dall’invasione delle truppe francesi del generale Napoleone Bonaparte, durante la rivoluzione.

Primi anni di vita di Ludovico Manin

Ludovico Giovanni Manin nacque a Venezia il 14 maggio 1725, in una delle famiglie più ricche dell’aristocrazia veneziana. Fin da giovanissimo si dedicò allo studio del diritto, per il quale si laureò con lode presso l’Università di Bologna.

Tornato a Venezia, Ludovico si distinse tra gli aristocratici per la sua grande onestà e l’immensa ricchezza, che fu una delle più grandi della Repubblica. Per questo gli era facile ricoprire incarichi importanti nella burocrazia statale, prima come governatore di Vicenza e poi di Brescia e anche di Verona.

Nel 1764 fu nominato procuratore, anche se dopo 5 anni riuscì a liberarsi da nuovi incarichi per problemi di salute fino al 1787, dove fu scelto per scortare papa Pio VII. Trovate informazioni più interessanti sul passato di Venezia e sulla sua storia sul nostro sito, siamo fermamente convinti che questo faccia parte del patrimonio che deve essere preservato per le generazioni future.

Come si è sviluppata la vita pubblica dell’ultimo Doge Venezia?

La ricchezza che Ludovico possedeva spiccava molto al di sopra del resto, ancor più in un’epoca in cui il declino economico di Venezia aveva causato il massiccio impoverimento dello stato e quindi dei suoi abitanti a metà del XVIII secolo. Per questo motivo, una volta morto il doge Renier, il nuovo posto vacante attirò l’attenzione del magnate.

Manin, infatti, aveva tutto da vincere, perché grazie al fatto di essere un nobile da poco ha potuto finanziare con la propria fortuna le varie feste popolari, cosa impossibile per gli altri partecipanti.

Poco dopo aver assunto la carica di doge, scoppiò la Rivoluzione francese, dove Ludovico mantenne un atteggiamento di opposizione senza coinvolgere la Repubblica di Venezia, già molto debole per una guerra.

Sebbene, il 17 aprile 1797, Francia e Austria avessero pubblicamente deciso di cessare le ostilità, la verità è che concordarono segretamente di condividere l’Italia settentrionale, in modo che Venezia, Dalmazia e Istria fossero sotto il dominio austriaco. Il 25 dello stesso mese entrarono nel territorio centinaia di navi da guerra, che riuscirono a distruggere gran parte dell’artiglieria costiera veneziana.

Venezia non riusciva a trovare modi per difendersi, quindi il governo ricevette un ultimatum di arrendersi prima che morissero altre persone, ma fu respinto. All’inizio di maggio le truppe francesi controllavano già quasi tutto il territorio, così il Doge Manin decise di capitolare, d’accordo con il Consiglio dei Dieci e il Consiglio, per evitare che seguisse un’inutile strage.

Successivamente, Manin decise di lasciare il Palazzo Ducale di Venezia mentre le truppe occupavano la città senza incontrare opposizione, così celebrarono ufficialmente la resa veneziana per iscritto il 16 maggio.

Dimissioni e morte di Manin

Dopo aver perso la carica di Doge Venezia, i francesi offrirono a Ludovico Manin il capo del governo municipale provvisorio, ma questi decise di rifiutare l’offerta e di ritirarsi definitivamente dalla società pubblica per problemi di salute e di età.

Così, negli ultimi giorni della sua vita Manin si rifiutò di ricevere visite nella sua casa, inoltre, le poche volte che usciva in strada dovette subire insulti, lamentele e umiliazioni da parte dei cittadini che lo condannarono per la sua terribile decisione.

Il magnate morì nella sua casa il 14 ottobre 1802, lasciando più di 100.000 ducati d’oro in beneficenza a Venezia. Non c’è dubbio che valesse la pena ricordare la vita di questo personaggio influente. Se ti è piaciuto il contenuto di questo articolo, ti invitiamo a scoprire argomenti più interessanti già disponibili sul nostro blog.

Conosci Villa Manin

Il monumento di Villa Manin si caratterizza come uno dei più significativi per il Friuli Venezia Giulia. Negli ultimi anni è diventata una nota località turistica, dopo essere diventata un centro dedicato all’arte contemporanea il 30 maggio 2004.

Storia di Villa Manin

Villa Manin è stata costruita come parte di una tenuta agricola da Antonio Manin a Passariano de Codroipo, provincia di Udine, nel nord Italia. Anche se in seguito fu interessata da una trasformazione da parte del nipote, per trasformarla in un complesso organico dedito alle esigenze rurali.

L’edificio ha dimensioni imponenti e una grande ricchezza decorativa, poiché la sua architettura risponde molto bene alle dottrine paladine e alle opere artistiche che furono eseguite nel XVIII secolo dal famoso architetto Domenico Rossi.

Il giardino che circonda questo immenso monumento è invece considerato, sia per estensione che per categoria artistica, il parco storico più rilevante e frequentato della regione. Il suo design rispecchia vari stili in epoche diverse, dove spiccano i laghetti barocchi, le numerose fontane e le statue che lo popolarono per tutto il XVIII secolo.

È stato convertito in un centro dedicato all’arte contemporanea nel 2004 fino al 2008, che ha permesso alla città di essere un luogo molto visitato. Attualmente nell’edificio sono ancora in fase di progettazione diverse mostre temporanee, eventi culturali e multimediali, realizzati da importanti artisti provenienti da tutto il mondo.

Questo interessante monumento non è solo un importante patrimonio storico per la città, ma possiede anche un ricco patrimonio culturale e artistico che vale la pena conoscere e preservare per le generazioni future.

Decorazione dell’edificio

Villa Manin, oltre ad essere una pregevole opera architettonica, si distingue anche per le famose opere d’arte del XVIII secolo che si trovano all’interno come parte della decorazione. In generale si possono vedere dipinti di Francesco Fontebasso, affreschi di Ludovico Dorigny e sculture del Torretti.

In una delle stanze, il parigino Ludovico Dorigny eseguì nel 1708 uno spettacolare dipinto sul soffitto. Per quest’opera d’arte furono usati colori freddi e smaglianti, per dare a questo spazio della Villa una sensazione di gloria, ricchezza e abbondanza.

Sulle pareti sono invece dipinte, su fondo dorato, alcune scene con Apollo e Marte, Venere e Bacco, il Giudizio di Paride, tra le altre figure di carattere allegorico.

Se vi sta piacendo, l’avete letto fino ad ora, cogliamo l’occasione per invitarvi a godervi il resto dei contenuti già pubblicati sul nostro blog e condividerli per esaltare il fascino di luoghi come questi.

Collezioni e mostre

Villa Manin ha un grande museo, considerato un’area di interesse per i turisti. In essa sono sempre esposte collezioni di antiquariato con pezzi provenienti dalla Casa della Contadinanza di Udine. Molte delle sue stanze, infatti, erano arredate con antichi scaffali del Museo di Udine, come la “Camera di Napoleone”, dove dormiva l’imperatore.

Negli ultimi anni Villa Manin ha ospitato ed esposto celebri opere d’arte antica dai nomi prestigiosi, come quelle del Tiepolo e quelle di Sebastiano Ricci. Inoltre, vengono citate le collezioni astratte del famoso pittore Kandinsky.

Dal 2004 il Centro d’Arte Contemporanea situato a Villa Manin si caratterizza per avere un programma annuale in cui si alternano opere di diverse tematiche e di vari artisti, per esporle in collaborazione con i principali musei e progetti di scultura internazionali. Alcuni dei più rilevanti sono stati:

  • Amore odio da Magritte a Cattelan anno 2004.
  • Arte fantastica del Luna Park – Scultura nel Parco anno 2005.
  • Pittura infinita: pittura contemporanea e realismo globale anno 2006.
  • Dio e beni anno 2008.
  • Il Teatro delle Arti – Capolavori dalla collezione del Grand Museum Ludwig Budapest.

Ora che conosci alcune delle tante meraviglie che Villa Manin ha da offrire, non possiamo che invitarti a viverle in prima persona durante la tua prossima visita in Fruli Venezia Giulia. Noi ti aspetteremo.